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martedì 14 novembre 2023

Tutto il resto è gioia! (la metafora del paradosso umano)

 



Capoccia Marco Architetto - sfocature originali -

Durante avvisaglie autunnali che spengono e

riaccendono il sole, tento con l’alfabeto Morse di

leggerne i segni, ma ahimè, arranco senza

decifrare; 

ergo, 

superando l’ardita missione abbraccio il silenzio e

nella poca luce di uno stesso pomeriggio, 

immagino 

un domani meno luminoso per il crescere

dell’autunno in inverno e d’improvviso, 

avverto, 

ragionando nel merito della differente indifferenza tra un

interno ed il suo superiore,

l’onere di accendere un annoiato focus sulla visione

originale. 


Genesi, 

la creata, terra, fu partorita dalla

madre universale a propria

immagine ed alimentata dalla via

lattea fu votata al servizio

dell’umanità, pertanto, 

l’atmosfera (la migliore architettura

sostenibile) ovvero l’esterno del

terrario terreno è interno al sistema

solare che a sua volta è interno

all’universo, per cui:

tutto risulta essere interno, 

all’infinito; 

altresì, romanzando: 

la genitrice trasformato il nonnulla in

atmosfera consentì, all’umanità

terrena la facoltà di riprodurre gli

interni col fine di conservare le

innumerevoli identità esteriori, 

ponendo quali dogmi d’atmosfera

l’aria, l’acqua e lo spazio; 

per cui, come in una matrioska o

scatola cinese, gli interni mostrano

l’esterno comprendendo le proprie 

copie, che ridotte dalla maldestra 

crescita esponenziale del numero

dei consumatori d’aria, acqua e

spazio, 

raggiunto il limite (dogma?)

evolveranno in nonnulla a

somiglianza del post - sole (stella

già nana).


Stante l’impossibilità di dirimere l’esterno dall’interno, 

il progetto, 

indipendentemente dal rapporto di scala, 

architettonica anziché urbano-paesistica, 

consta la comprensione interna dell’esterno e

viceversa (il paesaggio è la vista dell’esterno\interno

naturale contenente l'esterno\interno antropico),

ma, compreso l’interno quale componente

dell’interno superiore come darlo alla luce

considerando che il suo esterno è il riflesso degli

esterni, interni, della scala superiore?


A sua somiglianza:

considerando l’oscurità  nella quale versa il feto nel

grembo materno, il progetto di un interno

somigliante (al di là dell’ illuminotecnica ed

antincendio) dovrebbe essere ipogeo, illuminato con

pozzi di luce e lumi adeguati al percorso per l’uscita

in luce col fine di rasserenare lo stato d’animo del

concorrente causato dai riflessi degli echi ancestrali

connessi alla lamentabile ferita subita, con la

recisione del cordone ombelicale che, talvolta,

neanche l’ipnotica luce della connessione al

disturbo generazionale, gli consente di superare

stante l’impareggiabile comfort nel buio - silenzio

amniotico.


La vita è il vizio e la virtù di interni in trasformazione

peripatetica per una resiliente via d’uscita: 


↺ INTERNO ↺ grembo materno ↺ 

oscurità  ↺ immaginario ↺  interiorità  ↺

sogno ↺ dimora  ↺ terra ↺ terrario ↺

luce ↺  spettro visibile ↺ esteriorità ↺

edonismo ↺ stile ↺ resilienza ↺

trasformazione ↺ virtù ↺  ESTERNO ↺

  

Legenda:  ↺ = peripatetico di vizio e virtù.


Salendo di scala sarà plausibilmente perfetta

l’evoluzione in nonnulla dell’ultima generazione per

l’esaurimento di aria, acqua e spazio pro capite, ma,

non essendo pessimista, 

immagino l’imperfetta variante

all’ordinata “perfetta fine” e cioè chiedo

un aiutino

all’interno-esterno superiore per

consentire una maggiore ELASTICITÀ

alla RESILIENZA col fine di continuare a

sostenere, pro tempore, la

SIMBIOSI tra la CREATURA TERRA e

gli agenti UMANI, trasformando,

il calore dei sostrati in un sismico

AMPLIAMENTO della SUPERFICIE

terrestre e del VOLUME atmosferico

respirabile.


Question time:

il medioevo fu 

un'epoca di grande interiorità creata dal genio

materno, 

oppure, 

un'epoca patriarcale, oscura e dogmatica prodotta

per giustiziare con il rogo le tesi alternative

semplificate in eresia e/o stregoneria?


Qualora si immaginasse il medio evo come un

grembo materno, 

potremmo considerarlo una messa in scena del

D.I.O. (Dipartimento Internazionale di Origine)

prodotta per educare l’umanità alla verità? 


In ultimo, 

è plausibile considerare che 

un primo ministro di ridotte dimensioni fisiche, 

esemplifica

lo stato all'ultimo stadio, ovvero, 

annunci la resiliente trasformazione di ri-creazione

(come in Italia accadde con il re nella trasformazione della

monarchia in repubblica)?  


Buona vita.