RATIO: Cogito ergo sum
STRATEGIA: Act locally, think globally
MODUS OPERANDI: L'empirismo del bambino
SLOGAN: Life first!
COROLLARIO: L’architetto ambisce all’eternità della vita e non del suo costruito.
A proposito di metaprogetto:
il borgo sul bosco, è il rimedio urbanistico- architettonico rigenerativo che meglio si adatta alla forma mentis ed alle caratteristiche geologico-ambientali del bel paese, perché,
stanti la tutela idrogeologica, antisismica, paesaggistica, culturale, archeologica ed igienico-sanitaria outdoor (ed indoor)
valorizza l'umanità sociale dell'insieme architettato, conseguendo che il fulcro dell’urbanità locale sia la resiliente centralità statica dell'albero.
Insomma, porre rimedio a, l'insostenibilità dell'essere contemporaneo connessa con la respirabilità atmosferica, necessita di una meta-verso umana che osteggiando la fine, si dia pace resistendo, per rigenerare con delle rivoluzioni antropogeniche, l’eternità costituita.
In sintesi,
ammesso che il metaverso sia il mausoleo virtuale della memoria umana,
la meta-verso, in antropocene, non può essere altro dalla co-scienza dell'architettura protesa a donare, localmente e globalmente, la resilienza al pianeta terra;
pertanto,
la statica dell'albero, la coscienza dell'architetto e la resilienza della medusa sono i tre fattori primi dell’eternità umana che attendendo i secondi, promuovono una sostenibile "buona vita" locale per la salvaguardia globale.