Dato il riportato in cronaca,
informazione e formazione non risolvono le problematiche inerenti la sicurezza cantieristica, sarebbe quindi bene, valutare quale sia l’origine del problema che potrebbe risiedere:
- nel mal congegnato obbligo legiferato;
- nel pressappochismo dei formatori;
- nell’ incuria ed imperizia dei professionisti;
- nelle aziende aduse allo scaricabarile della responsabilità;
- nel cattivo recepimento della procedura di sicurezza da parte delle maestranze;
pertanto, in estrema ratio, ed in attesa di modifiche ed integrazioni, espongo quel che segue:
l’obbligo formativo non può discernere le aziende, i professionisti e le maestranze eccellenti e virtuose da quelle scadenti e viziose;
Il coordinatore della sicurezza cantieristica, il direttore dei lavori, il titolare dell'azienda, il direttore tecnico ed il preposto alla sicurezza aziendale sono ruoli e mansioni, che talvolta trascurando la capacità umana (quella tecnica è certificata) di gestire le maestranze, la commessa e la procedura di sicurezza, concausano l’infortunio;
lo scarso uso del feedback (almeno bimestrale) per migliorare la procedura di sicurezza è una negligenza da evitare perché fa emergere oggettivamente l’incompatibilità soggettiva per l’incarico o la mansione, oltre prevenire, curare ed intervenire anche in emergenza con rischio sempre più vicino allo zero;
il professionista e l’azienda responsabili scelgono l’aggiornamento ed il miglioramento anche non obbligati, perché la coercizione in obbligo è una concausa d’infortunio;
eccetera,,,,
Accetto critiche ed invito tutti ad aggiungere azioni alla lista per costruire una "class-action" sulla sicurezza aziendale e cantieristica che generando consapevolezza abbatta il rischio di infortunio.
Buona vita.
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