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| C+MA - il numero |
Sembra ciò che appare,
nonostante tutto,
reale;
quotidiana
fallace semplificazione,
di giorno in giorni
mediamente notti,
illuse,
dalla luce
poi delusa dalla giustizia,
della giusta e democratica funzione,
colma di finzione,
messa in scena per far reale la prassi,
del vivere,
l'insufficiente,
storico, protocollo dell'identità.
Buona vita.
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| Capoccia Marco Architetto - X build - |
stante risieda
alla fine dell’infinito
il principio della fine,
è da lì che avverto il dovere
del principiar finito,
senza prezzo,
perché così sarà possibile
non esser prodotto dall’algoritmo
del corso d'attimi nei ricorsi.
Corollario: è plausibile affermare che in principio la fine dell'infinito sia la notizia risultante dall’algoritmo della calendarizzazione prodotta dall'intelligenza artificiale.
Capoccia Marco Architetto - OK -
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e Pànta On! (πάντα on!)
"Under Construction" che
ad ora (dopo le innumerevoli modifiche ed integrazioni), non tiene conto dei bonus edilizi, perché sarebbe stato ed è fondamentale valutare la qualità del risultato che, pressoché irrilevante (per vetustà e labilità strutturale) al riguardo dell’ “inagibilità” ne sconsiglia l'abuso:
pertanto,
stante lo scarso appeal della “demolizione e ricostruzione” è lecito attendere che le "modifiche ed integrazioni" della prossima manovra finanziaria colleghino il Bonus Edilizio ad una pianificazione urbanistico comunale (e/o metropolitano) volta a stabilire le priorità “del demolire e ricostruire” secondo la graduatoria (di stato e vetustà) dell’urgenza:
Concludendo, qualora il legislatore istaurasse tale ordinarietà, sarebbe lapalissiano considerare l'ARCHITETTURA e l'URBANISTICA funzionali al miglioramento qualitativo della vita locale.
Eccetera,, eccetera,,, nell'intanto:
Buona vita.
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| Capoccia Marco Architetto - Sbuffo di nuvole |
Da un sogno,
in un estivo vuoto temporale,
mentre
in sole da sole
le idee,
collegano fili e fini,
disegno
ciò che non vidi
e credendo di averlo visto,
vedo,
il solito, domani.
Buona vita!!!!!
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| Piastrelle urbane: Capoccia Marco Architetto: mattonella urbana - "ArTe-InG" 16X16 ml |
IL PAESE D'ALTRI
Rigenerare con la pece,
giustificati dalla pace
devia in pittoresca povertà
la verità tecnica del collasso,
tuttavia, ancora, evitabile:
con o senza UE?
La miglior domanda, però, sarebbe un’altra:
Immolarsi per salvare “il paese d’altri” è un'opzione accettabile?
REM IS COOL
in REM sleep
transforms the dream into a Kool event:
is it O. M. Ungers?
Post scriptum-
Concorsi, fiere, mostre:
è per bene che il successo riguardi, sempre, il predestinato internazionale?
SIMILITUDINE
Urbana
generazione
conservata e rigenerata,
per essere riutilizzata:
come non perdersi nel terrore
degli stessi se stessi,
che non vissero altro oltre?
Semplificando:
può definirsi cambiamento,
utilizzare la versione contemporanea,
della posizione di sé stesso, padrone o servo sia,
come certificato dall’etichetta di origine, denominazione e classe?
Corollario: per non sbagliare sarebbe bene non semplificare il complicato onde evitare all’eccesso conservativo di generare la stasi prima della decadenza.
Buona vita.
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| Capoccia Marco Architetto - Astrazione parallela |
l’astrazione è la perfetta
parallela artificiale
dell’ assolutamente imperfetta
verità di vita,
così come
la morte (fine di vita?)
coincide con l’assoluta verità
della perfetta realtà parallela,.
Ciò stante:
il dettaglio è o no, diabolico?
Luce stanca,
nella stessa stanza,
mentre provo a ritrovare il gusto
Capoccia Marco Architetto - La resilienza.
del giusto,
verso,
d’alter meta e fuori,
anche senza vento,
cambia il tempo
stante l’artificiale,
incorreggibile,
torre dell’informazione,
artificiale
nel rispettare il suo
programma di prescindere la verità,
per segnare con reti una realtà
provocata
dal bi-sogno umano.
Buona vita.
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| Capoccia Marco Architetto Piastrelle urbane: composizione outdoor "ArTe-InG verde e blu" per la sostenibilità ambientale (32x32m) |
Mediamente,
incontra il niente
e nel nulla gorgoglia bulla
anche in sole
e comoda semplifica
l’altrui virtù nel vizio suo;
ella gioca col potere
per ora ed ancora,
finché, buia
cadrà sull’orizzonte
sognando di svegliare un'altra
alba da,,,,,,, incantare.
Buona vita,
nonostante sia l’umana ansia
a fare diversa l’intelligenza della persona rispetto quella artificiale del robot.
Ancora,
fragoroso il democraticamente attra - badante
silenzio del buonista che non quadra ma,
squadra in cerchia
per includere e gioiosamente,
recludere la diversità
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| Capoccia Marco Architetto - Atmosfera di memoria |
Di nuovo,
l’ irrespirabile atmosfera capitale
ordisce nel silenzio, l’ “all inclusive” “sine die”
comprensivo
d’ Esequia per disperdere in mare
la spoglia mortale dell’essere terreno.
Respirate piano,,,
se potete:
il boia ascolta,
vede e provvederà, alla pena in capitale.
Buona vita!
P.S.: L’eroico assunto attiene la sicurezza sul luogo di lavoro, in quanto, è accettabile o nuocendo gravemente alla salute, dovrebbe essere, spesso, vietato lavorare in aria capitale (ovvero, nell’umida isola di calore che ammorba con inquinanti, polveri, pollini, virus ed eccetera, eccetera,,,, l’ogni sospiro d’ogni umano ed altro vivente)?
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| Capoccia Marco Architetto - Il dilemma |
Tra l’immaginazione e la soddisfazione c’è il progetto.
La missione e la condizione d’incarico di un architetto (sez. A o master) è di migliorare la qualità della vita locale e globale per mezzo del progetto e della realizzazione di un’opera sostenibile che,
civiltà vorrebbe, fosse partecipata localmente a mezzo di referendum: propositivo e consuntivo.
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In estrema ratio,
ci sono delle priorità professionali imprescindibili che possono portare l'architetto alla rinuncia dell'incarico;
infatti,
stante sia accettabile ed auspicabile per
la tecnica imprenditoriale riferire,
la "qualità del prodotto o servizio",
alla procedura che nel minor tempo e con il minor spreco di risorse risponde alla richiesta (massimizzazione del tornaconto) perché, anche nel caso in cui risulti un prodotto:
inefficace, erroneo o parziale la colpa non sarebbe del produttore,
non lo è
quando la qualità del prodotto o servizio attiene l'architettura;
pertanto,
contrastare la decadenza per un architetto può constare la rinuncia dell'incarico o del gareggiare in bandi contrattualmente e/o tecnicamente insostenibili: per errori, incuria o lottizzazioni procrastinanti, ad esempio, la manutenzione del costruito e/o lo smontaggio alla fine del ciclo di vita del fabbricato per riciclarne i materiali. ,,,, Eccetera, eccetera, eccetera,, .
Insomma,
l'architetto "non potendo non sapere" (non come il tecnico) deve esser capace di rinunciare all’incarico fin quando accerti soddisfatte, anche le condizioni di contorno, necessarie a "produrre", con l'architettura e l'urbanistica, quella qualità ambientale, paesistica e culturale locale di vitale importanza per la resilienza globale.
Viva la vita e la buona architettura.
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| Capoccia Marco Architetto - Il ripensamento |
P.S.: quasi mai sono sufficienti:
avvocato, assicurazione R.C. professionale e sigle più o meno green
per praticare una qualità che superi l'inefficacia e/o le carenze di un capitolato d’appalto e/o di un contratto, che
stante la pubblica semplificazione obbliga tutti allo stesso errore, per poi, sommariamente, campionare con prassi giustiziera la salvaguardia di alcuni versus altri.
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