Capoccia Marco Architetto - Asimmetrico riflettere |
C’era un sogno,
forse soltanto il bisogno dentro quell’ultimo giorno prima del ritorno:
ansiogena respirazione, sospirata tensione, rilascio armonico d’arte incompiuta, oppure non so che,
con attrazione e respingimento senza se, ma in fondo nulla di preoccupante, seppur mai a favore,,;
insomma, la solita realtà dettata dalla stessa storia di uno per tutti semplificata grossomodo per il qualunque che,
comunque coatto ne fa giusta la conseguenza;
aria pallida, pregna di primavera, aria tiepida e soave che nonostante il vizio ambientale ti pervade edulcorando l’amaro tempo imposto,
aria comunque, colorata di mille sospesi riflessi pensati nel vento;
ma quanti pensieri sprecati, progetti dimenticati, parole non dette in sguardi incompresi e quanta vita, non vissuta,
vivendo!
Difficile è comporre, qualora si perde la ragione del successo:
rimesti, riprovi, arranchi, ritenti, svolazzi, espiri,,, inspiri, molli, riprendi,,,,, speri e talvolta, fulminato, t'illumini ancora,
anche se poi, più buio, sarà il risveglio.
Buona vita.
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